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Giancarlo Tenenti, una vita tra i fumetti e il judo

Giancarlo Tenenti è una di quelle persone che in una semplice chiacchierata mi ha smosso un affetto incredibile.
Per una che da piccola sognava di fare la fumettista, trovarsi a parlare con una colonna portante del fumetto italiano è un’emozione unica.

Giancarlo è una persona tranquilla pacata, che è un piacere ascoltare per ore. Lui fumettista, io fotografa, entrambi legati da un’altra passione in comune: quella per il judo.
Ho intervistato Giancarlo per un articolo per FIJLKAM FVG, ma per me questo incontro è stato molto di più. La prima volta che ci siamo visti, eravamo in palestra, al Sekai Budo Pordenone, dove, a 88 anni, lui si allena ancora.

Mi racconta della sua storia, della Scuola di Arte Superiore al Castello Sforzesco dove il suo vicino di banco era Giorgio Armani e di come in tram conobbe Carla Fracci e Lucio Dalla. I suoi racconti si perdono nell’atmosfera di altri tempi, ma davanti a me tutto diventa reale, come se le sue parole si tramutassero in dei suoi disegni. La sua mano si è prestata alle storie di Diabolik, ma soprattutto alla creazione di Mister X, ideato da Giancarlo stesso.

E poi ci ritroviamo in un altro giorno, a casa sua, dove mi lascia entrare in quello che per me è un vero e proprio museo: il suo studio. “Nella casa di prima era grande, qui è piccolo”, mi dice. Eppure a me pare uno dei posti più affascinanti del mondo. Ovunque ci sono tavole e disegni, e in mezzo ad essi ci sono anche i diplomi conquistati nel judo. Osservo i suoi tratti precisi, studiati, dove niente è lasciato al caso. Giancarlo è un uomo di altri tempi, che fa il suo lavoro con cura e passione. È in grado di far sposare due cose così diverse come il disegno e il judo, spinto dalla continua voglia di migliorarsi.

Giancarlo è un fenomeno, uno di quegli esempi che ci ricordano che l’età non conta se sappiamo coltivare nel nostro cuore ciò che è capace di farci sentire vivi.

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