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Marco e l’arte del legno

Ho conosciuto Marco alcuni mesi fa ad un matrimonio.
È uno di quegli incontri che capitano per caso, quasi ci fosse scritto da qualche parte che le nostre strade si dovessero incrociare.
Lui è un artista del legno, un materiale che a me è sempre molto caro, a cui sono molto legata.
Ne conosce i colori, i profumi, potrei quasi dire l’anima. Recuperando le essenze da bancali, vecchi pavimenti, ma anche depositi inutilizzati di magazzini, Marco è in grado di creare qualcosa di nuovo, di dare vita a quei materiali trasformandoli in figure di diverso genere, capaci di donare un sorriso e allegria nell’animo di chi li riceve.

Da quasi dieci anni, è nato Guf-Are, un nome che gioca sul gufo, l’animale principale delle sculture di Marco, e “Are”, il nome in friulano del paese dove vive. Qualcosa cominciato quasi per gioco, ma che in fondo non è altro che la rivincita di un uomo che ha avuto il coraggio di ascoltarsi e dirigersi verso ciò che il suo spirito lo conduceva.

La cosa meravigliosa di tutto il suo lavoro è come ogni pezzo sia unico.
Ogni singola venatura, ogni legno, ogni forma sono scelti con attenzione e con una impressionante cura per il dettaglio.
Vedere lavorare Marco è come assistere ad una specie di danza, c’è una gestualità lenta, precisa attraverso la quale è come se un piccolo pezzetto della sua anima si trasferisse in qualche modo all’interno della sua creazione.

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