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Gruppo Simeon: quando il metallo incontra la poesia

Capita che debba raccontare la storia di un’azienda e capita quindi che mi ritrovi a trascorrere del tempo nel bel mezzo della produzione di una struttura architettonica. Uno dei clienti per cui lavoro è il gruppo Simeon, un’azienda che si occupa principalmente di strutture e rivestimenti di facciate, realizzando più di 7000 tonnellate delle prime e più di 50000mq delle seconde. Non a caso, il loro claim è proprio “costruiamo il mondo di domani”.

In questo caso, sono stata presso la sede che si occupa della realizzazione strutturale metallica portante per gli edifici. Non parliamo solamente di semplici piloni, ma di vere e proprie opere ignegneristiche che costituiscono il cuore di intere costruzioni.

Voi potrete forse domandarvi dove si possa trovare la bellezza in un ambiente che di primo impatto potrebbe apparire nel nostro immaginario come duro. Ebbene, se c’è una cosa che oggi voglio mostrarvi è come la poesia possa nascondersi ovunque.

La luce, i dettagli, ma soprattutto le persone che vivono un luogo, possono crearne magia, ancor prima di quella che potremo ammirare nel prodotto finito. Perché la qualità e il valore di ciò che un’azienda è in grado di produrre, passa anche e soprattutto attraverso le persone che ci lavorano.

Alcuni anni fa sono stata testimone della creazione della struttura che il Gruppo Simeon ha realizzato per la Biennale di Architettura di Venezia: la cappella progettata dall’architetto sudamericano Javier Corvalàn per il padiglione del Vaticano. Questa volta ho semplicemente raccontato il lavoro che c’è dietro ad ogni struttura che nasce e posso assicurarvi che è una di quelle storie che ho amato scrivere con la luce.

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