Anche se in questo momento siamo a casa, senza poter uscire, nulla ci ferma dal continuare a sognare.
Quello che voglio fare questa settimana, è portarvi in un posto magico che ho conosciuto l’anno scorso nelle mie vacanze estive.
Chi mi conosce personalmente, sa che da un po’ di anni per me il termine vacanza viene associato quasi esclusivamente ad un ambiente montano e vissuto in tenda o, dall’anno scorso, in una maggiolina.
Comunque sia, se c’è una cosa di cui mi sto rendendo ancora più conto in questo periodo di quarantena è come mi manchi infinitamente l’aria pura che si può respirare solamente in certi posti.
E’ dato noto a tutto il mondo che dal momento in cui siamo stati costretti a chiuderci nelle nostre case, il livello di inquinamento sta scendendo, permettendo al nostro pianeta di respirare di nuovo. Pensare a questo aspetto mi fa sorridere.
L’estate scorsa, ho avuto modo di passare diverso tempo all’interno del Parco dell’Adamello Brenta.
Dire che ho lasciato il cuore tra la Val di Fumo e la Val di Genova penso sia riduttivo. Se c’è una sensazione che ben ricordo, però, è anche quella legata alla preoccupazione per quelle valli, pensando alle future generazioni, se anche loro avranno la possibilità di saziare i loro occhi con tutta quella bellezza.
Quello che voglio cercare di fare oggi, è di portarvi in quei posti, di farvi respirare a cuor leggero la meraviglia.
















