Sono ormai due anni che vengo convocata a Follonica ad inizio febbraio per seguire l’European Cadet Cup di judo.
Succede così che ci ritroviamo a pernottare all’hotel Bella ‘Mbriana e che già l’anno scorso durante la prima cena ne conosciamo la proprietaria, con cui ci perdiamo in chiacchiere davanti ad un bicchiere di vino (rigorosamente toscano).
Nasce così una stima reciproca che ci porta a reincontrarci un anno dopo, riprendendo i discorsi come se ci si fosse salutate il giorno prima.
Ed ecco che poi, quest’anno, decidiamo di fare alcune foto, subito dopo cena, proprio in quel luogo che ha praticamente reso casa sua.
Cercare di descrivere Michela è difficile, per questo ho deciso di lasciare che siano proprio alcune sue parole a parlare di sé. Perché, al di là di tutto, lei scrive e sa giocare decisamente meglio di me con le parole.
“Al di sotto di tutti gli strati, risiede la Michela che scrive. Lei è libera da legacci familiari, dagli schemi sociali, libera dalla morale che le altre non comprendono, eppure, seguono, libera finanche dalla fisicità e vive nei cuori di tutti quelli che la leggono. Sa di poter dire di sé che possiede solo tre cose, una figlia, un cane e la scrittura e, in verità, tanto le basta. È selvaggia, perennemente innamorata. Lei danza con i lupi ché non teme lo scontro fino a che le resteranno pagine da riempire.
È la Michela del nucleo, quella dello strato basale, le tiene tutte strette al cuore, le dirige in questa vita che troppe volte si complica. Litiga spesso con ognuna di loro, e ad ogni pace fatta è un nuovo strato e una nuova Michela. Le stringe la mano e gentile le sussurra:
“Benvenuta, quando avrai finito riconsegnami la chiave e chiudi la porta sul mio cuore” poi con sguardo serio aggiunge “E, per favore, sii più gentile con la prossima te”!”
Dal suo blog http://michelabelli.blogspot.com/







